Diesel Be Stupid: la campagna marketing virale che ha osato tutto

Nel 2010, Diesel ha lanciato Be Stupid, una campagna pubblicitaria anticonformista che ha cambiato le regole del gioco.
Ideata dall’agenzia Anomaly, ha promosso l’idea che essere “stupidi” significhi essere coraggiosi, creativi e pronti a rischiare.

Con oltre 40 poster, un video manifesto e una serie di eventi internazionali, Be Stupid ha conquistato l’attenzione globale.

Nota: alcune immagini potrebbero contenere contenuti espliciti. Visualizzale con discrezione.

Il messaggio centrale della campagna era chiaro:​

“Smart may have the brains, but stupid has the balls.”​

Diesel ha ridefinito il termine “stupido” trasformandolo in un inno all’audacia e all’innovazione.
La campagna invitava a seguire il cuore, prendere rischi e vivere con autenticità.

Be Stupid è stata veicolata attraverso immagini forti, provocatorie, ognuna accompagnata da frasi impattanti come:

🔹“Smart may have the brains, but stupid has the balls.”
🔹“Long live stupid”
🔹 “Smart plans. Stupid improvises.”
🔹”Smart sees what there is. Stupid sees what there could be.”
🔹”Stupid might fail. Smart doesn’t even try.”
🔹”If we didn’t have stupid thoughts, we’d no interesting thoughts at all.”
🔹”Only the stupid can be truly brilliant.”
🔹”Smart critiques. Stupid creates.”
🔹”Smart had one good idea and that idea was stupid.”
🔹”Smart has the plans. Stupid has the stories.”
🔹”Stupid is trial and error. Mostly error.”
🔹”Smart listens to the head. Stupid listens to the heart.”
🔹”Smart may have the answers, but stupid has all the interesting questions.”
🔹”Smart says no. Stupid says yes.”
🔹”We are with stupid.”

Queste frasi sono diventate mantra pubblicitari e hanno contribuito a costruire l’identità ribelle del brand.
Le immagini (da Fonts In Use e Fandom) mostravano scene provocatorie e volutamente controverse: ragazze che si infilano in lavatrici, uomini che si mettono in pericolo, gesti simbolici di ribellione e assurdità.

Nota: Le immagini sono tratte da Fonts In Use e Fandom

Il video manifesto è un mix esplosivo di scene surreali, musica dei White Stripes e storytelling visivo tagliente.
Un montaggio serrato in stile documentario amatoriale, che celebra lo “stupido” come simbolo di libertà creativa.

Diesel ha poi arricchito la campagna con:

  • Interviste a veri “stupidi consapevoli”
  • Backstage
  • Mini-documentari
  • Clip per eventi (come Bread & Butter a Berlino)

La campagna ha vinto il Grand Prix Outdoor ai Cannes Lions, ma ha anche sollevato controversie.
L’Advertising Standards Authority britannica ha bandito alcuni annunci ritenuti sessualmente espliciti o inappropriati per il pubblico generico.

Nonostante le polemiche, Be Stupid ha avuto un impatto duraturo:

  • Ha rafforzato Diesel come brand provocatorio
  • Ha stimolato dibattiti sul marketing e sul concetto di “stupido” come atto creativo
  • Ha ispirato altre campagne a osare di più

Coerenza. Target. Coraggio.
Ecco le tre chiavi del successo di Be Stupid.
Parlava direttamente al suo pubblico: giovani, creativi, anticonformisti.

Come Tommaso Bolognesi, consulente di marketing, ti dico:

Questa è la prova che una campagna ben posizionata può sfidare ogni regola e vincere.

Be Stupid non è stata solo una campagna pubblicitaria: è stato un movimento culturale.
Ha fatto scuola. Ha diviso. Ha vinto.

Ed è ancora oggi un esempio da studiare per chiunque voglia creare marketing che fa rumore e lascia il segno.


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L’agenzia Anomaly New York per Diesel, nel 2010.

Ha ricevuto il Grand Prix Outdoor ai Cannes Lions e molti altri riconoscimenti.

Alcune immagini sono state ritenute sessualmente esplicite e sono state vietate in UK.

Per la sua coerenza comunicativa, il rischio creativo e l’enorme eco mediatica.