QUI ANALIZZIAMO LE PEGGIORI CAMPAGNE MARKETING DI SEMPRE.
Pepsi x Kendall Jenner: la peggior campagna marketing degli ultimi anni
🧨 Quando il marketing tocca temi sociali… e fallisce
Nel 2017, Pepsi lancia lo spot Live for Now Moments Anthem con protagonista Kendall Jenner.
L’intento? Promuovere un messaggio di unità e pace.
Il risultato? Un boomerang comunicativo che ha scatenato una bufera mediatica in meno di 48 ore.
🎬 Guarda il video originale su YouTube:
🎬 Lo spot della discordia
Il video mostra Kendall Jenner durante un servizio fotografico. Fuori, una manifestazione pacifica.
Lei si toglie la parrucca, si unisce ai manifestanti e – momento clou – offre una lattina di Pepsi a un poliziotto. Tutti applaudono.
Il problema?
Ridurre la complessità delle proteste sociali a un gesto pubblicitario è stato percepito come insensibile, superficiale e irrispettoso.

🌪️ Le reazioni: da Twitter all’indignazione globale
I social si infiammano.
Attivisti, utenti comuni e celebrità accusano Pepsi di aver strumentalizzato cause sociali per vendere bibite.
“Se solo papà avesse saputo del potere della Pepsi.”
– Bernice King, figlia di Martin Luther King Jr.
Anche Madonna e altri artisti si uniscono al coro di critiche, ricordando che non è la prima volta che Pepsi finisce nella bufera per scelte pubblicitarie azzardate.
🗞️ Il ritiro dello spot e le scuse ufficiali
Dopo appena 48 ore, Pepsi ritira lo spot e rilascia una dichiarazione:
“Volevamo trasmettere un messaggio di pace e comprensione.
Chiaramente, abbiamo mancato l’obiettivo e ci scusiamo.”
Anche Kendall Jenner prende le distanze, definendo l’esperienza una “grande lezione di vita”.

🧠 Analisi del fallimento – by Tommaso Bolognesi
Come consulente di marketing e comunicazione, ti dico subito:
questa è una delle peggiori campagne marketing di sempre.
Ecco perché:
1. Disconnessione con la realtà
Lo spot ignora la complessità delle proteste contro la brutalità della polizia e banalizza il movimento Black Lives Matter.
2. Testimonial sbagliata
Kendall Jenner, volto del privilegio, non è credibile come rappresentante di movimenti sociali nati dall’oppressione.
Anzi, accentua lo scollamento tra brand e realtà.
3. Approccio commerciale a temi delicati
Quando cause sociali diventano strumenti di vendita, e il brand non ha un vero impegno dietro, il rischio è quello di perdere ogni credibilità.
🧭 Lezioni da imparare (e non dimenticare mai)
Questa campagna è un esempio classico di cosa NON fare quando si trattano temi sociali.
Le aziende, oggi più che mai, devono:
- Essere autentiche
- Coinvolgere le comunità che vogliono rappresentare
- Ascoltare, non semplificare
Il rispetto vale più del branding a effetto.
E il pubblico, ormai, lo percepisce subito.
📎 Conclusione
La campagna Pepsi x Kendall Jenner è diventata un case study negativo che ogni marketer dovrebbe conoscere.
È la dimostrazione che non basta avere buone intenzioni: serve consapevolezza culturale, empatia e visione strategica.
🎥 Vuoi vedere il video originale? Clicca qui: https://youtu.be/uwvAgDCOdU4?si=l-N2AASjcZfsCWpX
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Sono Tommaso Bolognesi e aiuto aziende e professionisti a costruire strategie di marketing autentiche, efficaci e rispettose del contesto sociale e culturale.
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❓FAQ – Domande frequenti
- Chi ha ideato la campagna Pepsi con Kendall Jenner?
Il team interno di PepsiCo in collaborazione con la casa di produzione Creators League Studio.
- Perché è stata ritirata?
Perché ha generato un’ondata di critiche per la rappresentazione superficiale delle proteste sociali.
- Cosa possiamo imparare da questo flop pubblicitario?
Che il marketing deve essere consapevole, empatico e coerente con i valori del pubblico che vuole coinvolgere.