Pepsi x Kendall Jenner: la peggior campagna marketing degli ultimi anni

Nel 2017, Pepsi lancia lo spot Live for Now Moments Anthem con protagonista Kendall Jenner.
L’intento? Promuovere un messaggio di unità e pace.
Il risultato? Un boomerang comunicativo che ha scatenato una bufera mediatica in meno di 48 ore.

🎬 Guarda il video originale su YouTube:

Il video mostra Kendall Jenner durante un servizio fotografico. Fuori, una manifestazione pacifica.
Lei si toglie la parrucca, si unisce ai manifestanti e – momento clou – offre una lattina di Pepsi a un poliziotto. Tutti applaudono.

Il problema?
Ridurre la complessità delle proteste sociali a un gesto pubblicitario è stato percepito come insensibile, superficiale e irrispettoso.

TB Marketing - Specialista marketing calenzano, prato, sesto fiorentino - Tommaso Bolognesi

I social si infiammano.
Attivisti, utenti comuni e celebrità accusano Pepsi di aver strumentalizzato cause sociali per vendere bibite.

“Se solo papà avesse saputo del potere della Pepsi.”
Bernice King, figlia di Martin Luther King Jr.

Anche Madonna e altri artisti si uniscono al coro di critiche, ricordando che non è la prima volta che Pepsi finisce nella bufera per scelte pubblicitarie azzardate.

Dopo appena 48 ore, Pepsi ritira lo spot e rilascia una dichiarazione:

“Volevamo trasmettere un messaggio di pace e comprensione.
Chiaramente, abbiamo mancato l’obiettivo e ci scusiamo.”

Anche Kendall Jenner prende le distanze, definendo l’esperienza una “grande lezione di vita”.

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Come consulente di marketing e comunicazione, ti dico subito:
questa è una delle peggiori campagne marketing di sempre.
Ecco perché:

Lo spot ignora la complessità delle proteste contro la brutalità della polizia e banalizza il movimento Black Lives Matter.

Kendall Jenner, volto del privilegio, non è credibile come rappresentante di movimenti sociali nati dall’oppressione.
Anzi, accentua lo scollamento tra brand e realtà.

Quando cause sociali diventano strumenti di vendita, e il brand non ha un vero impegno dietro, il rischio è quello di perdere ogni credibilità.

Questa campagna è un esempio classico di cosa NON fare quando si trattano temi sociali.
Le aziende, oggi più che mai, devono:

  • Essere autentiche
  • Coinvolgere le comunità che vogliono rappresentare
  • Ascoltare, non semplificare

Il rispetto vale più del branding a effetto.
E il pubblico, ormai, lo percepisce subito.

La campagna Pepsi x Kendall Jenner è diventata un case study negativo che ogni marketer dovrebbe conoscere.
È la dimostrazione che non basta avere buone intenzioni: serve consapevolezza culturale, empatia e visione strategica.

🎥 Vuoi vedere il video originale? Clicca qui: https://youtu.be/uwvAgDCOdU4?si=l-N2AASjcZfsCWpX

Sono Tommaso Bolognesi e aiuto aziende e professionisti a costruire strategie di marketing autentiche, efficaci e rispettose del contesto sociale e culturale.

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Il team interno di PepsiCo in collaborazione con la casa di produzione Creators League Studio.

Perché ha generato un’ondata di critiche per la rappresentazione superficiale delle proteste sociali.

Che il marketing deve essere consapevole, empatico e coerente con i valori del pubblico che vuole coinvolgere.